I racconti del CAI Rovato: L’esclusiva biodiversità dei Nebrodi – di Pierluigi Donna


L’esclusiva biodiversità dei Nebrodi – di Pierluigi Donna

“Si fa presto a dire che i Nebrodi, insieme alle Madonie, siano le montagne più fresche e verdi dell’arida Sicilia, ma il cammino per impervi sentieri, valli e crinali, apre ad una consapevolezza verso una straordinaria ed esclusiva biodiversità.

Portella Femmina Morta non è un bel nome per una partenza ma il bosco di faggi, fitto come mai altrove, allontana il pensiero da storie fosche e avvolge invece con una pace contagiosa. Un canto di uccelli, invisibili nel verde impenetrabile, costante, ininterrotto, accompagna verso la cima del Monte Soro ad oltre 1800 mt.

Appena sotto la vetta un segnale enigmatico, una sigla su un albero ed un sentiero che si dirama dalla carrareccia suscitano curiosità. Dopo pochi metri eccolo, tra milioni di faggi un tempo pascolo, solitario, imponente, un acero patriarca è lì da quando in Sicilia dominavano gli Spagnoli e in Toscana Galileo assecondava Copernico.

Un acero solitario, unico, immortale, perché proprio lui?

Con questo pensiero il cammino prosegue verso il lago Biviere ed il bosco lascia spazio a qualche radura dove cardi enormi si accompagnano a straordinarie fioriture di orchidee, biancospini a portamento arboreo, rose selvatiche candide e floridissime.

Si giunge infine all’area acquitrinosa e il lago compare con un tripudio di specie vegetali complesso e ricchissimo. Una preziosa riserva di acqua e vita, uccelli e anfibi che fanno festa.

Salendo dalla costa nordoccidentale verso il crinale troviamo, sulla “dorsale dei Nebrodi” il “Sentiero Italia”.

Il Sentiero Italia CAI è una delle imprese escursionistiche più straordinarie al mondo: un percorso che attraversa l’intera penisola italiana, dalle Alpi alla Sicilia, passando per borghi, parchi nazionali, siti UNESCO e paesaggi mozzafiato.

Ha una lunghezza di circa 7.200 km suddivisi in oltre 450 tappe e attraversa tutte le 20 regioni italiane, con un Dislivello complessivo di oltre 350.000 metri. La segnaletica è bianco-rossa con la sigla S.I. (Sentiero Italia).

Il Sentiero Italia parte da Santa Teresa di Gallura in Sardegna e termina a Muggia in Friuli Venezia Giulia. Tocca luoghi iconici come il Gennargentu, l’Etna, la Sila, la Costiera Amalfitana, le Dolomiti e l’Aspromonte. Promuove un turismo lento e sostenibile, valorizza le comunità locali, le tradizioni artigianali e la biodiversità, ed è curato e mantenuto dai volontari del Club Alpino Italiano (CAI).

Esiste una mappa digitale ufficiale e un’app per smartphone per pianificare le tappe e orientarsi lungo il percorso.

Questo sentiero è molto più di un trekking: è un viaggio culturale, storico ed emotivo attraverso l’anima dell’Italia. ”
(Emanuele T.)

E così, lungo il S.I. e verso il lago artificiale Maulazzo, il paesaggio cambia nuovamente: i faggi non sono più una recente sostituzione dei pascoli ma compongono un grande bosco centenario e accompagnano il viandante con l’aiuto di maestose querce.

Il Maulazzo, piccolo ma anch’esso ricco di fioriture, è un bacino artificiale generato senza alcuna opera in muratura. Solo muretti a secco rendono più accessibile e comoda l’area per un meritato riposo prima di tornare nella civiltà arricchiti da una nuova, ulteriore intesa con la natura da conservare nella memoria.

– Pierluigi Donna –

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