
Quando la vita ti mette alla prova ed ogni luogo sembra lontano da te, quando sei deluso, afflitto, affranto ed hai terminato persino i Santi del calendario da interpellare, ti senti sul bordo di un lago ghiacciato.
E puoi scegliere di stare sull’argine, triste e mesto, o di pattinarci sopra.
Era un afosissimo venerdì di un imprecisato luglio e Alice e Pietro, amici da sempre (perché le anime affini si incontrano in tempi remoti e poi si riconoscono sulla terra), vivono in città diverse. Quel giorno pareva esistere sincronia nelle loro vite. La voglia di scappare dal mondo era il pensiero comune ma non ancora condiviso.
– Pronto, Pietro che fai in questi giorni?
– Meh, nulla Alice, che palle però…
– Partiamo?
– Non è una brutta idea!
– Senti Piè, ho una bottiglia giusta per la cena!
– Perfetto, prendiamo due cose per strada, serata tranquilla o bosco?
– Piè, cosa? Ma son domande?
– Alice pronta tra un’ora ok?
– E allora facciamo così.
Due ore dopo la Valle Adamè, nel buio silenzioso ed ovattato di una notte che ha ridato il respiro.
Non serviva altro, un improbabile tavolo di legno, un pic-nic improvvisato, Alice e Pietro respiravano serenità e buttavano fuori brutture. Ogni respiro era aria nuova e pungente, in una cornice di pini altissimi a guardia del bosco. Quel posto ha creato una magia.
Tutte le stelle del cielo e la luna sorridevano ed il Lissone osservava muto da lontano.
La montagna cura le ferite, gli amici incollano cerotti, e il cielo ha benedetto il tutto non mandando degli orsi bruni.
Alice e Piè poi son tornati alla realtà.
– Son felice!
– Io pure… ma com’è che hai due calici di cristallo in mezzo alle piccozze?
– Lascia stare!!!!!
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
(Grazie Piè.)
– Laura Lazzaroni (Agosto 2024)

