Da Boario a Piancogno, Santuario Dell’ Annunciata
Domenica 30 Aprile 2023 – gita inter-sezionale CAI

Domenica mattina apro gli occhi di buonora, la giornata è uggiosa, ma percepisco immediatamente quella sensazione frizzantina di una possibile giornata all’aperto, in montagna e in compagnia di persone che condividono la mia stessa passione.
In quattro e quattr’otto preparo l’indispensabile nello zaino, un buon paio di scarponi ai piedi ed eccomi pronta a cercar di cogliere il meglio che la giornata avrà da offrirmi. Arrivo alla stazione di Bornato, caratteristica quasi come quelle che trovi nei plastici in miniatura e scorgo già in attesa del treno la comitiva dell’intersezionale CAI Montorfano; Rovato, Coccaglio, Palazzolo e Chiari … un gruppo variopinto di persone, parate nei loro cappelli, k-way e mantelline antipioggia per le previsioni meteo poco rassicuranti, ma pronte ad offrirti un sorriso pur non conoscendoti.
Ci si accomoda negli ampi vagoni del trenino Nord; le carrozze son luminose, spaziose, comode; nulla a che vedere con le carrozze della stessa Società degli anni novanta.
S’inizia ad entrare nel clima della giornata, cominciando a condividere coi vicini di posto pezzi di vita propria, godendo nel frattempo degli scorci pittoreschi del lago d’Iseo (Iseo stessa, Sulzano, Marone – bellissima anche dall’alto la ciclopedonale Vello /Toline) fino ad arrivare a Boario Terme.
Zaino in spalla e via alla volta del convento francescano Dell’Annunciata, a Piancogno, in Valcamonica lungo l’antica via Valeriana che da Gorzone sale verso Borno, a destra del fiume Oglio.
Il drappello s’incammina ad un passo regolare che si adatta alle esigenze di tutti, in pieno clima di condivisione. Tra un passo e l’altro le varie persone si scambiano sensazioni in modo spontaneo: nessun ruolo da mantenere (a parte i responsabili del gruppo); nessuna maschera da indossare.
Il percorso procede tra vallette, boschi, torrenti ed una bella cascata; la cascata del Davine, ma il dislivello da affrontare è comunque impegnativo; circa 600 metri che ci troviamo a sostenere quasi in un unico tratto.
Le voci si silenziano, l’energia che si ha in corpo la si utilizza per contrastare la salita … Piccola sosta fotografica di fronte ad un altare e si riparte dopo essersi ripigliati un attimo.
Il passaggio finale ci porta a scorgere il campanile del convento, posto su un altopiano panoramico sulla valle, con i sottostanti paesi di Esine, Cogno, Bienno.
Il luogo, in autentico spirito francescano, si presenta subito accogliente; tutte le porte di tutti gli ambienti sono aperte in segno di ospitalità, con dei vasi di fiori curati posti nei punti di snodo a sottolineare questa disponibilità nei confronti del visitatore.

Un pasto frugale consumato sotto il porticato fornito di tavoli e panche e poi visita autonoma alla struttura, il cui patrimonio artistico scopro solo oggi cercando su internet. La chiesa sorge su una primitiva cappella della seconda metà del 1400 ed è ancora oggi ricca di affreschi in buono stato di conservazione.
Entrando dalla porta principale, lo sguardo è subito attratto da una serie di raffigurazioni dedicate alla vita della Vergine, tra le quali spicca l’Annunciazione, realizzate nel 1475 da Pietro da Cemmo, pittore camuno di grande rilievo in Lombardia nel 400.
Dalla chiesa ci si immette poi in una serie di locali distribuiti intorno ai due chiostri, arricchiti da una serie di meridiane tra cui, scopro sempre oggi su internet, una meridiana “catottrica”, di cui ce ne sono solo una decina in tutta Italia.
La meridiana catottrica è un tipo di meridiana che viene dipinta sotto le volte di un porticato e al posto dell’asta che crea l’ombra è fornita di uno specchio che proietta la luce solare sulla volta indicando oltre alle ore anche il passaggio del sole nello zodiaco, gli equinozi, i solstizi e il mezzogiorno in diverse parti del mondo.
Passati di fronte a questi gioiellini in modo quasi inconsapevole, ci accingiamo a ritornare con lo stesso spirito gioviale dell’andata, con ancora meno freni inibitori legati alla confidenza creatasi.
Giunti alla stazione ferroviaria della partenza ci salutiamo rimandando il tutto a una prossima volta. Ringrazio tutti; chi ha organizzato con impegno e disponibilità e chi ha partecipato con cuore e passione.
Alla prossima
Chiara Franzoni
E’ disponibile anche il racconto di Pietro. CLICCA QUI per leggerlo.
Per vedere qualche foto dell’uscita CLICCA QUI o la foto qui sotto.

La tratta in gpx per il navigatore è disponibile CLICCANDO QUI o l’immagine del tracciato.



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